Due scorrevoli saggi per conoscere meglio due compositori che conquistarono Parigi con le loro opere
«Essere appassionati d'opera è un piacevole lavoro», afferma il mezzosoprano Manuela Custer nella copertina del libro Meyerbeer/La vita Le opere che Roberto Monaco ha dato alle stampe l'anno scorso, e che ora si vede seguito a ruota da Donizetti e la Francia. Entrambi editi da Voglino Editore nella collana Musica Practica.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
L'affermazione non è peregrina. Nato a Roma nel 1948, torinese d'adozione, Roberto Monaco, è stato ordinario di fisica e matematica al Politecnico di Torino. E difatti se consultate un qualsiasi sito librario, troverete tuttora varie sue pubblicazioni scientifiche. Però accanto alla dedizione alla musa Urania, in lui pare sia sempre stata vivissima la devozione verso Euterpe.
Scienza e Arte a braccetto
Un interesse affatto secondario, quello di Monaco verso la musica. Anzi, una passione antica e forte, intrisa da un criterio al limite dello scientifico, che gli ha permesso di conseguire una conoscenza assai approfondita dell'ambito operistico.
Ed ancor più in dettaglio, volutamente indirizzata sopra tutto al melodramma italiano del primo '800, ed a quel fenomeno squisitamente francese che va sotto il nome di grand-opéra. Fenomeno che finirà per coinvolgere anche il Verdi di Jérusalem, Don Carlos e Les vêpres siciliennes; ma che prese avvio dall'Auber de La muette de Portici e dal Rossini del Moïse et Pharaon, de Le siège de Corynthe, del Guillaume Tell.
Da Bergamo ai Champs Elisées
Partiamo dal libro su Donizetti, che nella parte finale della sua carriera dimorò a Parigi, scrivendo molto per i suoi teatri. Portandovi alcuni titoli in italiano, come Marin Faliero, Roberto Devereux, L'elisir d'amore; adattandone altri (come Lucia de Lammermoor e Poliuto, ampliato in Les martyrs), e componendo espressamente nuove partiture - compresi alcuni grands-opèras – da porsi tra le ultime sue creazioni prima della débâcle psicologica.
Parliamo cioè delle partiture de L'ange de Nisida (opera già perduta, recentemente ricostruita) e de La favorite, che da essa in parte deriva; dell'atto unico Rita; de La fille du régiment; di Don Pasquale; del Dom Sébastien; ed infine dell'incompiuto Le Duc d'Albe. A questo particolare periodo – dal 1830 in poi - ed alla presenza del grande compositore bergamasco – non sempre priva di inciampi e preoccupazioni - sui palcoscenici del Théâtre de l'Odéon, dell'Opéra Comique, del Théâtre Italien, del Théâtre de l'Opéra, è dedicato per l'appunto il volume Donizetti e la Francia. Il quale, tra l'altro, si apre con un illuminante capitolo dedicato alla vita teatrale parigina dell'epoca.
Un tedesco in giro per l'Italia, poi di casa a Parigi
Ma il principale campione del grand-opéra fu Giacomo Meyerbeer, che dopo essersi formato in Germania, e fattosi poi le ossa in Italia, una volta stabilitosi a Parigi diventò francese d'adozione, al pari di un Offenbach. Dopo sei lunghi anni di riflessione, utili ad immergersi nella cultura e nella società parigina, riprese la carriera d'operista - interrotta dopo i successi italiani de L'esule di Granata (Milano 1822) e de Il crociato in Egitto (Venezia 1824) riuscendo di fatto a codificarne, insieme al fidato librettista Eugène Scribe, la struttura con quattro monumentali titoli dall'incredibile fortuna, tutti ovviamente creati all'Opéra.
Dapprima con Robert le Diable (1831) e Les Huguenots (1836), con i quali fece da tramite tra l'universo rossiniano e gli autori romantici. In seguito con Le Prophète (1849) ed infine con L'Africaine (1865), lavori lungamente meditati. Senza dimenticare che in mezzo a questi due consegnò all'Opéra Comique L'ètoile du nord (1854) e Le pardon de Ploërmel (1859). Alla sua complessa figura, esaminata attraverso le tre fasi della carriera – quella tedesca, quella italiana, quella francese – è dedicato Meyerbeer - La vita. Le opere, suddiviso in due sezioni: la prima biografica, la seconda critico-storica, che esamina in dettaglio l'intera sua produzione teatrale.
Due testi divulgativi, completi nei contenuti
Siamo in definitiva di fronte a due testi dal carattere prettamente divulgativo: chiari, completi, sintetici. Nondimeno, ricchi di dati, notizie, acute annotazioni critiche. Sono idealmente rivolti all'appassionato d'opera, al frequentatore abituale dei teatri e delle sale da concerto. Ed a chi volesse comunque approfondire l'argomento, approfittando di una lettura scorrevole.
Donizetti e la Francia, di Roberto Monaco
Musica Practica/Voglino Editore
Pag 158 - € 16,00
Meyerbeer- La vita. Le opere, di Roberto Monaco
Musica Practica/Voglino Editore
Pag 238 - € 19,00